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 Elementi idraulici
Elementi idraulici

L'estrema eterogeneità del territorio preso in esame mette in luce la complessità delle geometrie dei corpi sedimentari nel sottosuolo e dei loro reciproci rapporti dal punto di vista della circolazione idrica sotterranea e in relazione alla possibilità di instaurarsi dei corpi acquiferi.

Nel settore settentrionale il flusso idrico sotterraneo è localizzato all'interno delle alluvioni di fondovalle e in una circolazione talora profonda, le cui emergenze si manifestano attraverso sorgenti. Per la porzione centrale del territorio, la circolazione idrica è assai più complessa e caratterizzata da una estrema frammentazione degli acquiferi. In questo caso la limitata estensione delle falde, nonché la variabilità delle caratteristiche idrauliche stesse, sono da correlare alla natura glaciale e fluvioglaciale dei depositi.

Facendo esplicito riferimento ad alcune situazioni esemplificative riguardo la tipologia e la disposizione degli acquiferi sotterranei si può osservare che nella porzione superiore del bacino l'andamento molto irregolare del substrato roccioso condiziona non poco la presenza di spessori della copertura tali per cui si ritrovi l'acquifero sotterraneo; tra i depositi grossolani prevalgono nettamente i conglomerati che presentano spessori raramente considerevoli (tipica è la successione che compare in corrispondenza del torrente Bevera). Al di sopra del basamento roccioso è presente sempre un orizzonte argilloso che, comune in tutte le situazioni di margine pedecollinare, può raggiungere spessori di un certo rilievo. 

Nella zona di transizione tra la parte pedemontana e quella collinare la successione sotterranea è caratterizzata dalla presenza di forti spessori di depositi argillosi, collocati soprattutto alla base della successione; mano a mano che si procede verso la porzione più meridionale della pianura prende corpo e consistenza la differenziazione della caratteristica di acquifero multistrato, tipica della fisionomia idrogeologica della pianura.



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