Il fiume ne aveva viste
tante nel corso della sua storia e quanto era lì
accaduto costituiva solo uno dei tanti avvenimenti in
cui fragili esseri umani erano miseramente caduti
nonostante il grande orgoglio.
Solo
tremila anni prima aveva assistito alle scorribande
delle allegre bande dei Celti, disordinatissime nel loro
avanzare a nugoli ma rese felici dall’idromiele
(bevanda alcolica derivata dalla fermentazione del miele
in acqua) di cui facevano sempre un bel pieno.
Mille
anni dopo aveva visto disciplinatissime legioni romane
che tutto riportarono in ordine e tutto fecero
funzionare; tanto che, quasi neanche fossero esistiti,
si persero le tracce dei gloriosi, vecchi Celti.
Ma la
storia che intendiamo raccontare si colloca molto più
tardi, intorno al XVII secolo: quello sì un secolo di
grandi guerre e carestie, di streghe e stregonerie, di
immense povertà e di ricchezze estreme, più o meno
meritate.
Un
secolo faticoso da comprendere ma importante nelle sue
significanze, perché da lì iniziò quello sviluppo
dell’economia lombarda che tanto lontano ha portato
questa terra.
E’ la
storia di due famiglie (quasi sempre tutto inizia dalla
lotta fra due famiglie); in questo caso due famiglie che
più lombarde di così non avrebbero potuto essere: la
famiglia dei "DePaolini" e quella dei
"Dionigi".
Esse finirono per
incrociare i propri destini con quelli di altre due
vecchie famiglie, sempre vissute intorno all’Olona: i
"Musazzi" ed i "Nebuloni".
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