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Fabbrico: bilancio di previsione 2008, assemblea pubblica
 

 

 
EDITORIALE
di Tersite

Il modello emiliano della democrazia partecipata

 

La democrazia è un modello politico imperfetto che l’uomo si è costruito per far funzionare lo svolgersi della società occidentale.

 Funziona malamente. E solo a patto di accettare che detta pratica politico-amministrativa lascia del tutto irrisolte le contraddizioni in cui l’uomo da sempre si dimena. Però ci sono comuni che almeno tentano di salvare lo spirito "accademico" di questo assunto.

 Il comune è quello di Fabbrico. Provincia di Reggio Emilia - comune in cui risiedo, ormai da più di ventanni -. CheComune di Fabbrico, assemblea pubblica bilancio di previsione rispettando l’assioma democratico della partecipazione, invita, oggi 21 gennaio, i cittadini alla presentazione del bilancio di previsione 2008.

E non in sala civica, ma in una sala pubblica. L’amministrazione di Fabbrico incontra i cittadini invitandoli a discutere ed a elaborare insieme proposte da inserire nel bilancio di previsione 2008.

 A Rocchetta sant’antonio questo sarebbe stato salutato come un fatto marziano, che non potrebbe trovare accoglienza inquanto da quelli parti a quelle latitudini sono in uso altri costumi politici che mal sopportano l’intrusione da parte del cittadino elettore. A quelle latitudini quando uno ha votato, poi è la delega in bianco che si sostituisce alla partecipazione.

Avevo già chiesto tempo addietro al sindaco Castelli di istituire con delibera il bilancio partecipato, per strutturare un percorso virtuoso di partecipazione civile del cittadino di Rocchetta al fine di accrescerne la responsabilità alla vita sociale e amministrativa del proprio comune. Ma è rimasta lettera morta.

Non esistono al momento pressioni o inviti da parte di nessuna associazione del tempo libero e/o pseudo-politica quale quella che fa capo al coordinamento dei piccoli comuni di voler rispondere fattivamente al basso tasso di democraticità della vita pubblica del comune di Rocchetta San’antonio. L’associazione dei p.comuni scrive di tutto, interviene a mezzo stampa parlando di tutto ma non dice una parola sul comune in cui ha sede la propria ragione sociale. E’ incomprensibilmente paradossale assistere inerme a tanta inadeguatezza.  

 

la repubblica di tersite - 21- gennaio -2008

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