SITO PER CUORI RIBELLI                                    QUESTO SITO E' DEDICATO A TERSITE                                                                       FONDATORE VITO FENINNO                                                                                     Continua il successo di Tersite: grazie ai gentili odissei.
ARCHIVIO EDITORIALE
Home Su Pornotax Il Principe Sangue a Mezzogiorno No Tav Primarie Unione I segreti del Conclave Europa in fiamme La Devolution Elezioni Palestina Tersite Smile Mistero Buffo Rocchetta nel burrone I Caimani Il valvassore Berlusconi: fine dello show elezioni politiche 2006 il verdetto elettorale Bertinotti Presidente La via crucis di un paese Un compagno al Colle Referendum, voto no La Storia e la Memoria impiccato Saddam Riformismo? Il Partito Democratico Fabbrico, bilancio previsione 2008 Mastella lo sfasciacarrozze il voto del 13 aprile 2008 Politiche 2008, il voto come miracolo Travaglio e tersite, se li conosci li eviti Santoro e la liberta di informazione Caso Travaglio, tv di regime Berlusconi mago dei mutui e dell ici
elezioni politiche 2006

 

 
EDITORIALE
di Vito Feninno
 

 

ABBIAMO VINTO

Dopo la più lunga notte della democrazia, è l'alba di un nuovo giorno.
Oggi è un altro giorno, oggi si volta pagina.

 Sì. Abbiamo vinto. Abbiamo vinto contro una legge elettorale che si è mostrata fin da subito una pessima legge, perché era stata fatta volutamente per buttare il paese nell’ingovernabilità. Abbiamo vinto con un pugno di voto. E grazie a questo abbiamo scongiurato il temuto pareggio, a cui il centro destra tanto si era attaccato. Al centro destra del paese non se ne frega niente. Altrimenti non si capisce il perché fare, a tre mesi dal voto, una legge elettorale, tanto contestata. Perché fin da subito si sapeva che non era una legge elettorale fatta per dare governabilità al paese, ma per non far vincere il centrosinistra. Allora le ragioni di questo legge mostruosa, erano pericolosamente altre! Le ragioni, forse, sono state sottaciute. Ma apparivano subdole e striscianti. Portando il paese ad un pareggio si avrebbe avuto la possibilità di mettere in atto il nascosto disegno eversivo del “Caimano”. Imporre l’uomo della Provvidenza. Calare sul corpo elettorale e sul corpo del paese ferito l’uomo forte. L’uomo “unto del Signore” che si prende su di sé le sorti del popolo liberando i cittadini-sudditi dalla responsabilità delle decisioni.

Per fortuna una manciata di voti ha scongiurato il ritorno al passato. Ad un film già visto, e che non sentivamo, e non sentiamo, minimamente nessuna nostalgia. Un passato privo di libertà, che nella mente dei suoi ideatori stava per ritornare.  Il voto del 9 e 10 aprile aveva questo significato: La restaurazione. La restaurazione di un “mielato” regime neo fascista con Berlusconi al Quirinale e Fini a Palazzo Chigi. E con le televisioni come moderno “balcone” per educare il popolo ad applaudire le performance del super uomo, dell’uomo della Provvidenza.

Chi ama la democrazia oggi dovrebbe gioire di fronte alla vittoria del centrosinistra. Ed io saluto con felicità questa faticosa vittoria, perché tutte le forze del centrosinistra sono storicamente forze democratiche e antifasciste. Sono forze di progresso. La storia insegna che queste forze popolari hanno sconfitto il fascismo e dato al paese una Carta Costituzionale che ha garantito, nei suoi 60 anni, libertà, democrazia e progresso. Carta Costituzionale che, non a caso, proprio questa destra scellerata ha voluto riformare, per riportarci ad uno Stato pre-unitario, e dove è previsto il premierato forte, cioè il parlamento del paese nelle mani del premier, e dove i deputati sono ricattabili, perché è il premier che ha la titolarità di sciogliere il parlamento e non più il presidente della Repubblica ridotto a maggiordomo. Tutto si tiene. Questo era il disegno della destra. In cinque anni di legislatura, mentre si lavorava ad una finanza "creativa", portando il paese alla crescita zero, e i conti fuori controllo,  si è lavorato solo puntigliosamente a manomettere la struttura istituzionale dello Stato nell’intento di preparare l’insediamento al nuovo “uomo della Provvidenza”.

Questi i fatti. Questo il bilancio tragico di cinque anni di berlusconismo che il paese ha vissuto sulla sua pelle. E che una campagna elettorale fondata e giocata tutta sulla emotività, sul becero populismo, da parte dell’ homo videns, poteva riproporci.

Un forte ringraziamento va ai giovani. Perché il voto giovanile alla Camera ha  fatto la vera differenza. Quindi dico grazie ai giovani che con il loro voto hanno soffocato nell’urna elettorale questo possibile fantasma che già veniva evocato in Piazza Plebiscito, a Napoli, durante il comizio di chiusura dell’uomo ridens super miliardario, al grido "Duce Duce".

 “Da oggi si volta pagina. Avevano fatto una legge elettorale per farci perdere, ma abbiamo vinto lo stesso. Grazie ai giovani che ci hanno dato la fiducia e ci hanno fatto vincere. Governeremo sempre uniti per 5 anni, nell’interesse del paese”.  Con queste parole il presidente Romano Prodi ha voluto mandare un messaggio al paese,  un messaggio di responsabilità e di serietà.

Ieri è stato davvero IL GIORNO PIU' LUNGO DELLA DEMOCRAZIA. Oggi abbiamo rivisto la luce. Domani è un altro giorno. E cosa ci riservi il domani è cosa ancora oscura. Fra pochi mesi saremo chiamati ad eleggere il nuovo capo dello Stato. E siccome, questo voto va onorato, speriamo che prevalgano le ragioni illuminate riconfermando al Quirinale Carlo Azeglio Ciampi, uomo delle garanzie.

del 11.04.2006

LINK COLLEGATO:

il verdetto elettorale

 

 

- la repubblica di tersite -