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ELEZIONI IN PALESTINA

 

 
 

 

         EDITORIALE
    di Vito Feninno

 Hamas stravince le elezioni:
             Allarme nel mondo, "democratico".

Il movimento integralista si aggiudica 73 seggi in parlamento
contro i 43 del partito del premier dimissionario Abu Ala.

Mentre il premier palestinese Abu Ala ammette pubblicamente la sconfitta rassegnando le dimissioni, l'occidente esprime tutta la propria preoccupazione. La maggioranza uscente con in testa il presidente Abu MAzen, di fronte alla proposta di formare un governo di coalizione - anche se HAMAS con il voto ha la maggioranza dei seggi -, ha risposto con un secco NO. Tutto il mondo occidentale cosiddetto democratico, sta esprimendo preoccupazioni: mettendo in discussione, quindi, l'esito del voto palestinese. 

Fino ad ieri l'occidente si fregiava per l'avvenimento.  Il segretario di stato americano, Rice, aveva espresso compiacimento per il fatto che le elezioni in Palestina si siano svolte "nel segno della libertà e senza violenza"; Solana per L'EUROPA ci dice che "Il popolo palestinese  ha votato democraticamente e pacificamente. Me ne compiaccio. L'Unione Europea ha sostenuto lo svolgimento senza intoppi di questi elezioni". Ma, a quando sembra, le cancellerie occidentali, soprattutto quella americana, salutano il voto democratico palestinese promettendo di rompere i negoziati e di non riconoscere, quindi, politicamente l'esito elettorale. Insomma questo voto per il mondo cosiddetto democratico non piace, perchè ha disatteso le aspettative.

La domanda che ci dobbiamo porre è: Saprà la democrazia occidentale rispettare ed aiutare questo stato -senza patria- dal nuovo colore politico?

Tersite esprime tutto il suo scetticismo.

 

 

- la repubblica di tersite -