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I segreti del Conclave  

feninno, editore

EDITORIALE
di Vito Feninno

il "papa" zapatista vittima dei contraccettivi

"Vogliono mettere tutto il mondo in un preservativo". così il "quasi" papa  cardinale Jorge Mario Bergoglio, si era presentato al conclave in alternativa al papa bavarese.

E’ stata una vera sorpresa leggere che la vera alternativa al papa tedesco, che si era già auto vauro eletto papa ratzingercandidato celebrando la messa dei funerale del papa polacco, parlando della cultura della relatività, è stato un vescovo gesuita che negli anni settanta promuoveva accesi dibattiti sulla teologia della liberazione perché non condivideva la linea compromissoria della Chiesa rispetto al generalato di Arrupe in Argentina. Addirittura si dimise dalla “compagnia di Gesù”. Questo sul piano strettamente politico. Sul piano della pastorale, il cardinale di Buenos Aires non condivideva le rigidità del papa polacco sui temi dell’etica sessuale. Sua l’affermazione: “Vogliono mettere tutto il mondo in un preservativo”.

Quindi si affacciava al soglio di Pietro un candidato sicuramente dottrinale e certamente un uomo di Dio, ma che "illuministicamente" si contrapponeva nel merito delle cose. Un papabile candidato alternativo seppur timoroso di Dio: diremmo, politicamente, un candidato di sinistra, alternativo alla linea dell’intransigenza  ratzingeriana custode, quest'ultimo, dell’ortodossia cattolica,  un  radicale, un estremista della fede, un non “aperturista”. Un difensore del dogmatismo, un decisionista, un autoritario. Decisamente e diametralmente opposto al motto luterano di “pecca e abbi fede”: pensiero più laico, che sprona più all’uso della ragione  che ad un mero abbandonarsi alla fede. Bergoglio è sembrato subito l’unico competitor capace di bloccare l’elezione a papa di Ratzinger.

Ma qualcosa non ha funzionato. Il cardinale colombiano Trujillo aspro avversario alla teologia della liberazione e creatura teologica di Ratzinger sembra che abbia avvicinato e convinti i cardinali latino americani a votare per il tedesco. Così, aperta la crepa soltanto il “vento” dello “spirito santo” – “che si posa dove vuole”- poteva compiere il miracolo; - (guarda caso: si è posato sul papa polacco per accelerare e dare l'ultima spallata al già declinante impero sovietico, a vantaggio della cultura relativistica americana; e si è posato sul papa tedesco, per rafforzare il “Dio degli eserciti”: sempre a vantaggio della potenza militare americana, nella lotta contro l’integralismo islamico; certo è che questo “spirito santo” se non è pilotato poco ci manca ) –

 Così, "sapendo" già dove posarsi,   anche in questa occasione,  il sacro vento, l’alito divino, non interveniva per fare il miracolo, e così alle ore 16 di martedì 19 aprile i voti  dei cardinali latinoamericani si riversavano sul cardinale tedesco  facendogli superare il quorum dei 77 voti elevandolo a 264° successore dell’apostolo Pietro.  E lasciando fuori della Sacra Porta l'uomo di Dio che forse più cristianamente avrebbe abbracciato i "diversi" e permesso a chi si ama di fare l'amore con il preservativo, almeno come mezzo di prevenzione contro HIV, invece di invitare ad esercitare la castità  come mezzo di prevenzione.

Quindi, nulla di nuovo sotto il cielo "romano": la sessualità rimane relegata ad una pratica medievale ed ottocentesca.  Dottrinalmente repressa. Coartata.  Il motivo? Perché, sa bene il papa tedesco che, se un uomo accetta, sotto la forza di una morale, di essere limitato nell’appagamento sessuale, allo stesso uomo, in ultima istanza, gli si possono azzerate tutte le resistenze in ordine a qualsiasi capacità di ribellione ai soprusi che la classe dominante gli somministra.  

del 17 ottobre 2005

 

- la repubblica di tersite -