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Editoriale    - inviato alla redazione di Annozero, a Michele Santoro e Marco Travaglio*                                 annozero@rai.it    m.travaglio@repubblica.it
 

dopo la puntata di Annozero, di M. Santoro, sull'informazione, scoppia il putiferio contro il giornalista che fedele al diritto di cronaca ha mandato in onda filmati del V2 Day, sulla raccolta di firme per una informazione libera, e oscurata da tutte le televisioni. Anzi dalla ormai totalitaria televisione orwelliana.

 

 

Salviamo il soldato Santoro#

L’uso criminoso del potere

di Tersite

Il  presidente della Rai Petruccioli, dopo la trasmissione sul tema delicato michele santoro e petruccioli, polemiche dopo  annozero sull'informazionedell’informazione dal titolo “o Bella ciao” di Michele Santoro andata in onda ieri sera 1 maggio 2008, ha detto che Annozero è un programma appaltato a terzi, che ne fanno un uso arbitrario ed indecente". Una dichiarazione del genere, tranciante, di guerra, su un giornalista che fa da molti anni il suo “mestiere”: di informare, di far “vedere” senza filtri quello che avviene nella società civile, denota che la tregua di due anni è finita e si ritorna alla restaurazione, al già visto, al già vissuto.

Con il cambio della maggioranza, anche i giornalisti si riposizionano. Anzi in realtà hanno sempre e solo lavorato a difesa della loro poltroncina ottenuta su assegnamento della classe politica.

La restaurazione televisiva deve riportare l’informazione sotto controllo: i telespettatori vanno narcotizzati, tenuti addormentati, intrattenuti e non informati. La larga maggioranza avrà gioco facile a restaurare un’ informazione di regime giacché per il partito democratico è svanito sia il conflitto d’interesse che il problema dell’assetto radio televisivo, visto che in campagna elettorale non ne ha fatto mai citazione.  È cambiata la stagione politica: in parlamento sono assenti tutte le forze davvero democratiche che potevano sollevare problemi di legittimità costituzionale su leggi a favore del Padrone.

E così, il pavido presidente della Rai non aspettava che l’occasione, il pretesto, per sentenziare sull’ “uso criminoso della televisione” a danno di Michele Santoro, unica voce in un panorama informativo dove i giornalisti non fanno approfondimento, servono in ginocchio le domande, fanno cucinare I RISOTTI in studio ai politici e annusano il “profumo di santità” dalle mani dell’unto del signore.

Michele è a rischio di vita. Vita televisiva. Ha i giorni contati. Il pluralismo delle voci, in questo paese dominato dall’assetto orwelliano televisivo RAISET (rai-mediaset) dove furoreggia la voce del “padrone”, è meramente e furbescamente didascalico, di pronuncia. Nei fatti è negato. Imbavagliato. Anzi i cosiddetti giornalisti si autocensurano, applicano a loro vantaggio il principio di precauzione al fine di prevenire possibili epurazioni o proscrizioni.

Difatti, finita la campagna elettorale, sono spariti gli stupri e i sacchetti della “monnezza” che hanno troneggiato in tutte le case degli elettori per un mese intero. I telegiornali, oggi, aprono tutti con servizi di bagnanti che approfittano del sole di maggio e di curiosi che si appassionano della nascita della scimmietta senza madre.

 I vespa, i Mazza, i Rossella, i Fede, italia 1 sono tutti camerieri che servono portate. Che apparecchiano salotti per mettere comodi i loro illustri ospiti. Insomma si rendono “ospitali”: si fanno ben volere, dal potere. L’unica voce controcorrente è Michele. Un giornalista che ci ha fatto conoscere la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, la mala politica, la corruzione, il mal’affare della classe dirigente di questo finto paese del Bengodi. Santoro, un giornalista a servizio dei cittadini. Che sta dalla parte dei cittadini, perché accende i riflettori dove tutti vogliono che regni il buio. La casta dei giornalisti pagata con i soldi dei contribuenti si ingraziano la classe politica omettendo di fare domande omettendo di fare il suo lavoro di cane da guardia delle istituzioni riducendosi a cane da pagliaio.

Non abbiamo altri programmi di approfondimento in televisione. annozero, michele santoroSe si alzerà la scure su Michele Santoro e Marco Travaglio, spero che i liberi cittadini di questa Repubblica scendano in piazza a difesa di questi due moderni alfieri del giornalismo-donchisciottiano – è davvero strano che in un paese definito democratico ci sia bisogno di eroi - di cui il popolo ha tremendamente bisogno se non vuole definitivamente consegnare il proprio cervello nelle mani dello spadroneggiante nuovo Imperialismo televisivo RAISET. Impiegato per un totale controllo del pensiero.

Trovo singolare che Petruccioli ritenga che noi telespettatori non possiamo vedere quello che tutti hanno letto sui giornali o visto sullo Rete. Petruccioli è uno sciocco presuntuoso se ci  bolla come cittadini immaturi e bisognosi di tutela.

Salviamo il soldato Santoro. Il giornalista di Samarcanda. Di Sciuscià. Del Miglio Verde. Di  Annozero. Difendiamo il nostro diritto ad avere una sana e libera informazione. Le invettive “indecenti” scagliate contro Santoro già tracimano da tutti gli schermi: lo stanno già tutti delegittimando. E si sa come vanno queste cose. Prima ti delegittimano, poi ti isolano e infine di fanno “morire”.

Se non alziamo la testa e soprattutto se non facciamo sentire la nostra voce di cittadini sovrani, noi moriremo a poco a poco con lui. In un paese veramente democratico tocca ai cittadini licenziare i propri dipendenti e non a chi ci rappresenta.

Speriamo che gli attacchi alla trasmissione Annozero non siano un pretesto per restringere gli spazi a giornalisti che tentano di riportare la verità dei fatti. Perché è della verità che il nostro Paese ha bisogno.

Diceva Longanesi “non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi”. Parlare di libertà e essere liberi sono due cose diverse.

Qui non siamo “all’uso criminoso della televisione”, ma ci troviamo di fronte all’uso criminoso del potere. Noi sapremo dimostrare di esseri liberi se salveremo il diritto ad essere informati e se salveremo il soldato Michele.

 * lettera inviata alla redazione di Annozero, a Michele Santoro e a Marco Travaglio, con il seguente testo di accompagnamento:

Caro Michele desidero manifestare tutta la mia solidarietà dopo l'indecente attacco del presidente Rai nei confronti di un libero professionista che da anni ci ha regalato una informazione libera portando i riflettori dove regnava il buio. da Samarcanda, passando per Sciuscià ed arrivare ad Annozero.
ti allego un mio editoriale che puoi usare come manifestazione di consenso verso tutto il tuo lavoro di acclamato ruolo di cane da guardia delle istituzioni e non cane da pagliaio che serve nei presunti salotti buoni i "risotti" cucinati dai politici.
Nel salutarti è gradito ricevere una tua risposta e sapere se la mia lettera può essere pubblicata sul tuo sito web.

buon lavoro, dalla sentinella
vito feninno
p.s. ho pubblicato la lettera sul mio sito web
www.larepubbllicaditersite.it

la repubblica di tersite - 3- maggio -2008

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